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Landing Page – 10 Best Practice

La landing page è uno strumento del direct response marketing, disciplina che si pone come obiettivo un ritorno diretto e misurabile in termini di richieste di informazioni o completamento di attività, come ad esempio un ordine su sito web. Questo strumento è rappresentato da una pagina web che il navigante raggiunge dopo aver cliccato un link (testuale o immagine) e viene detta “pagina di atterraggio” proprio perché destinazione di un collegamento.

In entrambi i casi però, la pagina viene realizzata appositamente allo scopo di raggiungere un obiettivo specifico ed univoco, chiamato ormai da tutti gli addetti ai lavori “conversione”.

Questa caratteristiche rende questo tipo di pagine diverse dalle classiche pagine web, progettate per la semplice consultazione di informazioni.

Con le landing page si intende dunque utilizzare un approccio alla comunicazione incentrato sull’immediatezza e su messaggi diretti, semplici e senza giri di parole, che porta a un’azione immediata e a un unico obiettivo: completare la conversione.

 

Come funziona una Landing Page?

Se lo scopo è di “consultazione“, quindi fornire informazioni, si vogliono intercettare persone interessate a un determinato argomento e si offrono documenti (video, e-book o articoli) in cambio, solitamente, del solo indirizzo email.
L’offerta proposta non richiede un particolare impegno al visitatore, quanto proposto è gratuito, e ha l’obiettivo di creare il momento zero di un processo di acquisizione del potenziale cliente tramite email follow-up che lo legano a noi fino a quando non sarà pronto ad acquistare.

Se lo scopo è quello di “vendere qualcosa” si intercettano persone interessate a risolvere un bisogno specifico, fornendo la soluzione alla loro esigenza. In questo caso l’impegno richiesto al visitatore è elevato, perché l’azione richiesta presuppone un impegno maggiore (contatto telefonico, acquisto, richiesta di preventivo), ma l’obiettivo finale è più interessante, perché ci permette di ottenere contatti di persone già pronte ad acquistare.

 

Best practice per creare una Landing Page

Una buona landing page è semplice e parla diretta al suo target. Di seguito troverai 10 best practice per fare un buon lavoro.

1. Il titolo della landing page deve essere coerente alle parole chiave con le quali pubblicizzeremo la pagina. Questo permetterà l’ottimizzazione del budget.

2. I sottotitoli devono essere chiari e brevi, non devono confondere e annoiare ma piuttosto invitare il visitatore ad approfondirne il contenuto.

3. I testi devo essere grammaticalmente corretti. Controlla e ricontrolla i testi e chiedi a qualcun altro di leggerlo dopo di te. Un errore grammaticale può influire sulla fiducia che si vuole trasmettere al potenziale cliente

4. Per creare fiducia nel visitatore pensa di inserire recensioni, testimonianze e quanto possa farti da buon endorsement verso il nuovo pubblico.

5. Utilizza Call-to-Action evidenti, fa che sia la seconda azione che il visitatore intraprende dopo aver letto il titolo.

 

 

 

 

6. Identifica le parole chiave che le persone interessate al tuo servizio potrebbero cercare e utilizzare. Posiziona il pulsante di conversione molto vicino alla Call-to-Action oppure inserisci la Call-to-Action nel pulsante. Ricorda, il pulsante si deve vedere.

 

7. Tieni d’occhio la parte della pagina che viene visualizzata senza scroll, in questa porzione deve essere posizionato il pulsante della Call-to-Action. Non farglielo cercare, faglielo vedere.

8. Per ottimizzare la tua landing page esegui un A/B test, cambia i testi, le immagini, la Call-to-Action e vedi quale converte meglio. Una buona idea è anche quella di cambiare il layout della landing page così avrai meno dubbi se hai fatto bene o male.

9. Under the Fold dobbiamo inserire il nostro modulo di acquisizione dati del potenziale cliente, a questo modulo deve puntare la Call-to-Action. Oltre al modulo inserisci testi motivazionali, video testimonianze, immagini di prodotti coinvolgenti per indurre il visitatore a cliccare.

10. Limita i collegamenti esterni all’indispensabile. I link distraggono l’utente ed hanno un impatto negativo sulle conversioni. La chiave è nella semplicità.

Sicuramente non ho la pretesa che con questo articolo tu possa diventare un mago delle landing page ma di certo ti aiuterà a partire con il piede giusto. Anche in questo caso, l’esperienza ed i test A/B (C/D/E…Z) sono la scuola migliore.

Buone landing 😉

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